Un dinamico di ieri, oggi e domani.

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                Qualche tempo fa mi è capitato di ritrovare “nell’etere” Dante Siena, di Assisi, un “dinamico” da circa 40 anni e gli ho chiesto se voleva scrivere una testimonianza.
                Vi allego quanto pervenuto, che suggerisco di leggere non tanto con il cervello, ma con il cuore, così che potrete conoscere Dante anche se non lo avete mai incontrato. La particolarità non è solo che Dante è un “dinamico” ultradecennale, ma anche che dal 2005 vive con un inquilino particolare, il Parkinson; ciò non gli ha impedito di continuare a coltivare la “magia” di Dinamica Mentale Base e che lui sogna, come molti di noi, di continuare a passare a chi “è arrivato il momento”.

                  Potete anche consultare il sito www.dantesiena.it 

                  Grazie Dante e un abbraccio colorato.

                                                                           Carlo

Un Dinamico di ieri, oggi e domani.
ovvero: quando “consapevolezza” vuol dire “coraggio”

Ognuno di noi certamente ha vissuto in prima persona fatti che ricorda benissimo perché stampati a fuoco sulla nostra nuda e dura cotenna. Per ripetere il passato? No assolutamente, ma per tenere bene in vista gli insegnamenti recepiti in quel contesto.

Oggi voglio andare avanti ripescando nella mia memoria attraverso la mia mente l’esperienza unica e irripetibile della strada percorsa con Dinamica Mentale Base; ideatore del metodo più semplice che si possa comporre è stato Marcello Bonazzola, che è riuscito a mescolare così bene tecniche orientali e costumi occidentali per creare un metodo nuovo per consentire a tutti di poter accedere ad una tecnica per rilassarsi e per affrontare la vita, da un punto di vista più positivo possibile.

Il metodo è stato chiamato Dinamica Mentale Base ed è caratterizzato da una serie di esercizi riproponibili, ognuno dove vuole. È un corso che poggia le fondamenta robuste su una trentina di esercizi mentali. È stato proposto anche a me, appena sbarcato da Vicenza a Bergamo. Ho nicchiato per due anni, anche perché il corso completo aveva un costo, allora, di cinquecento mila lire.  Lo frequentai svogliatamente e criticamente, ma l’ultimo esercizio mi spalancò la finestra sul mondo e borbottai i rimpianti per aver perso tempo. Mi gettai su questo percorso di crescita personale con tutte le mie energie.

Riuscii a trovare in poco tempo le energie interiori per cambiare il mio modo di fare che era, prima, dettato dalla improvvisazione e dal pressapochismo. Mi impegnai, quindi, con nuove energie sul concorso direttivo ministeriale per titoli ed esami, che superai brillantemente. Ero diventato uno schiacciasassi.

La mia prima sede in qualità di Direttore Didattico, fu Sestola in provincia di Modena, dove presentai le mie credenziali ai Sindaci, ai parroci, ai dirigenti pubblici e privati. Dopo tre mesi di martellamento 45 cittadini di Sestola e zone limitrofe si iscrissero per frequentare il primo corso di Dinamica Mentale Base.

Intanto gli insegnanti della scuola materna e delle scuole elementari li avevo impegnati in un corso di aggiornamento sulle tematiche che facevano da sfondo alla Dinamica Mentale Base. Fu un successo inaspettato e per questo più godibile.

 Il Provveditore agli studi di Modena ovverossia, il vice, spedì ben due Ispettori per fare chiarezza su ciò che stava succedendo a Sestola, luogo ameno ma fuori dal circuito delle chiacchiere e del complottismo sociale. Il mio vice, persona amabile, generosa e solidale una mattina chiese di essere ricevuto per questioni delicate; con la voce tagliata dall’emozione disse che per me sarebbero arrivati tempi duri, conoscendo i due ispettori e poteva saltare anche il mio anno di prova.

La visita di valutazione si dipanò per tre giorni. Furono ascoltati insegnanti, genitori, personale tecnico della scuola il parroco di Sestola e Fanano e il Comandante della stazione dei Carabinieri; insomma una vera e propria inchiesta amministrativa. C’era da preoccuparsi veramente.

Dopo 28 giorni dalla visita effettuata dagli Ispettori venni convocato dal Vice Provveditore, un uomo massiccio, alto con un timbro di voce profondo e minaccioso. Ero seduto davanti a lui, i piedi erano sollevati da terra ed erano in continuo movimento.

“Caro Dr. Siena lei è arrivato qui da noi appena 6 mesi fa ed ha messo in discussione anni di lavoro serio e qualificato. Chi ha diretto per 4 anni la sua sede è uomo amato da tutte le fasce di cittadini, genitori, insegnanti, personale di segreteria e quant’altro. Alcuni ancora piangono l’uscita del Dr. …..

Adesso lei mi dice come ha fatto a soppiantare il collega e diventare la bandiera di tutti? Il suo sorriso è contagioso, il suo sapere è vasto e ben padroneggiato, la sua comunicazione è efficace ed efficiente. Poi il corso che ha organizzato per gli insegnanti che lei ha espletato senza il N.O. dell’ufficio provinciale meriterebbe un richiamo ma l’Ispettore Palmieri ha detto che in quaranta anni di servizio non aveva mai visto e sentito gli insegnanti plaudire il relatore del corso per i contenuti proposti per le modalità con cui veniva trasferito il sapere e l’apprezzamento per il Direttore era unanime. 

Detto ciò il resto lo leggerà nella nota di accompagno alla relazione ispettiva e non abbiamo potuto fare a meno di assegnarle un encomio per tutto quello che ha fatto e come l’ha fatto. E lei è la conferma che è sempre possibile fare meglio di chi ci ha preceduto, lavorando trasparentemente per la comunità, per il bene comune, e non per fini utilitaristici propri”.

Le lacrime bagnarono cappotto, giacca e camicia. Una bella esperienza, di umanità, di professionalità e di competenza.

Appena saputa la notizia, via “radio scarpa” nella scuola (questo sistema di comunicazione è usato, in barba alle nuove tecnologie), con gli occhi lucidi per l’emozione ho iniziato a danzare come sanno fare bene gli indiani d’ America.

Ecco che ciò vi ho raccontato, in sintesi, è stato ottenuto per la caparbietà, per il senso del dovere, per il senso dell’andare avanti, per il senso del cambiamento e del nuovo che dovrebbe caratterizzare l’azione di una scuola. Questo era ed è ancora, il mio credo insegnatomi da uomini e donne speciali, gli istruttori di Dinamica Mentale Base, che annodavano i fili della mia tela per fare di me una persona realizzata e uomo e professionista di successo. Devo dire grazie al buon Dio e a Marcello Bonazzola che mi accolse nella sua scuderia, con entusiasmo nascosto e con questa promessa oggettiva: “Sappi, caro Dante, che da oggi sarai un mio sorvegliato speciale e ti chiedo di rispettare i principi, i valori, gli ideali, i sentimenti di questa scuola che ha la presunzione di saper indicare, a tutti, il percorso personale per cambiare, per migliorarsi per contribuire alla creazione di una società migliore di questa. Buon viaggio”.

Iniziai a frequentare il corso per acquisire il patentino di Istruttore di Dinamica Mentale Base. Tutti i giovedì partivo da Sestola alle 3,30-4 per percorrere, con la mia Volvo 345 oltre 350 km e arrivare a Dalmine alle ore 8.30, orario d’inizio delle lezioni.

La strada del ritorno era sempre più lunga e rientravo in casa a Sestola mai prima delle 2 di notte. Ero appesantito nella struttura muscolare e tendinea, ma leggero come una foglia che si stacca ad ottobre e plana dolcemente a terra senza far rumore, nell’animo. La mia mente era sottoposta ad esercizi complessi, ma decisamente utili per un futuro Istruttore. 

Nei primi giorni di luglio si tennero le fasi finali del corso per Istruttori al termine del quale Marcello Bonazzola si complimentò e disse che aveva visto giusto. Che bella soddisfazione!

E un piccolo e terreno rammarico. Ero centrato su tutto ciò che vi ho narrato e non ho sentito l’accorato richiamo di una collega molto ben disposta verso di me. Pazienza, la Sacra Bibbia ricorda che ad ogni uomo spettano 7 donne. Aspetterò la prossima. Saluti.

                                                                  Dante Siena, dinamico di ieri, oggi e domani

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