D.M.&C. a Trieste: una testimonianza a misura d’uomo

bosco di quercie

Ciao Susanna,

                   ti scrivo per comunicarti la mia gratitudine in merito al corso: giustamente va condivisa tra te e Roberta per il lavoro formativo, ma poi va anche condivisa con la platea dei collaboratori e dei “veterani” dell’associazione.
       Ho apprezzato molto il clima confortevole e familiare delle persone, sorridenti, non giudicanti e molto aperte all’accoglienza verso il prossimo. Passando sul piano “tecnico” del corso, posso dire di apprezzare profondamente l’approccio molto pragmatico delle cose, un po’ dai sapori scientifici ed un po’ dai sapori spirituali. Molto bella la didattica sintetica e diretta sul centrare i bersagli con dei passaggi consolidati. Infine è bella la linea di principio per la quale è tutto nelle nostre mani, purché ci si impegni col cuore aperto e con una visione di amore verso se stessi e quindi verso il prossimo.
     Pregevole il tema della spiritualità concreta, perché ho sentito più volte parole amorevoli e di sana bontà secondo il linguaggio occidentale…senza cadere nei misticismi di un certo versante del mondo orientale. Io amo alcune cose dell’oriente e della filosofia e cultura che vi stanno alla base, ma certa gente ci scimmiotta troppo sopra.
       Anche all’occidente non manca nulla, anzi, l’uso delle GIUSTE parole chiave e della loro potenza nella nostra cultura, con il corretto approccio pragmatico e didattico, conditi con la sana pratica, sono la modalità occidentale di intender le cose quando si è in un sincero cammino di crescita, ed infatti il corso fornisce gli strumenti che portano all’autonomia ed all’indipendenza che ciascuno dovrebbe possedere per fare il suo sano percorso di vita.
         Un rinnovato abbraccio di gratitudine,
                                                                              Marco

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