Apertura del nuovo corso di Formazione triennale per Operatore in Promozione Umana e Sociale


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Scuola di Formazione Umana e Professionale “Marcello Bonazzola”

Corso di formazione triennale per
Operatore in Promozione Umana e Sociale
 Elementi di Cibernetica Sociale

 

Radici e presupposti ideali del progetto formativo

Il termine cibernetica deriva da kybernétes ossia “colui che guida la nave” e l’ipotesi di lavoro è di essere “i capitani della nostra anima, i padroni del nostro destino”.

La Cibernetica è la scienza che “studia i fenomeni di autoregolazione, sia nei sistemi organici sia in quelli artificiali” (Norbert Wiener); è detta anche “la scienza dell’organizzazione efficace”.

Il presupposto è che i sistemi non sono immobili o predeterminati, ma possono auto-regolarsi e auto-guidarsi – e quindi evolversi e adattarsi – attraverso la loro stessa azione su di sè e sui propri meccanismi. Anche l’essere umano è un sistema dotato di “meccanismi” (es.: la mente) volti a uno scopo.

È importante essere consapevoli dei propri scopi, perché i “meccanismi” funzionano comunque, in positivo o in negativo, a seconda di come tali “meccanismi” vengono indirizzati dal “capitano”.

Sull’ipotesi di pensiero che fa da sfondo alla Dinamica Mentale Base di Marcello Bonazzola (che ha come scopo quello di imparare ad essere in grado di aiutare gli altri, avendo prima imparato ad aiutare se stessi) si inserisce l’ipotesi di lavoro della Cibernetica Sociale, una disciplina socio-culturale che ipotizza, realizza, sperimenta e propone modelli di dinamica della mente e del comportamento applicabili all’interazione e allo scambio sociale, sulla base di una disciplinata formazione e valorizzazione individuale, didatticamente somministrabile e, successivamente, autonomamente praticabile.

Alla base del progetto formativo, si immagina la disponibilità di un essere umano non violento tendente a un fine di sua libera scelta che sappia consapevolmente mediare la realtà contingente con il traguardo di progetti compatibili con i propri limiti, le proprie qualità e le proprie aspirazioni.

L’ipotesi di lavoro è di distribuire il concetto che alla base di ogni realizzazione possano esistere punti di riferimento che creino i presupposti per la formazione di abitanti adeguati, in un Villaggio Globale di problematica definizione. Alla base del progetto formativo, si immagina la disponibilità di un essere umano non violento tendente a un fine di sua libera scelta che sappia consapevolmente mediare la realtà contingente con il traguardo di progetti compatibili con i propri limiti, le proprie qualità e le proprie aspirazioni.

L’ipotesi di lavoro è di distribuire il concetto che alla base di ogni realizzazione possano esistere punti di riferimento che creino i presupposti per la formazione di abitanti adeguati, in un Villaggio Globale di problematica definizione.

I punti fermi sono ideali e pragmatici.

Il Decaloper Ideale

Il Decaloper Pragmatico

Sapere per Capire Sapere per Capire
Capire per Fare Capire per Fare
Fare per Conoscere Fare per Conoscere
Conoscere per Riconciliarsi Conoscere per Sperimentare
Riconciliarsi per Vivere Sperimentare per Crescere
Vivere per Meravigliarsi Crescere per Scegliere
Meravigliarsi per Crescere Scegliere per sentirsi Liberi
Crescere per Condividere Sentirsi Liberi per vincere le Paure
Condividere per Amare Vincere le Paure per non rinunciare
Amare per dare un Senso alla Vita Non rinunciare per dare un Senso alla Vita
la Vita è un Dono La Vita è un Bene

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Nessuna buona azione è mai rimasta impunita”
(omaggio a Silvio Ceccato)

In un mondo radicalmente in crisi, la nevrosi non è solo dentro di noi, è anche fuori.Il mondo si è riempito di sintomi di una malattia complessiva: la difficoltà di essere abitanti adeguati di un’astronave
malata.
Le strutture sono malate, gli addetti alla gestione dei moduli operativi sono malati, i sistemi di comunicazione e di informazione sono malati e così quelli che sono deputati alla formazione e allo sviluppo compatibile, sono malati.
L’unica salvezza, per il viaggiatore che nutra ancora l’illusione di farcela a sopravvivere al meglio e la speranza di un benessere prossimo venturo, è la scelta di coltivare un organizzato atteggiamento mentale che gli permetta di difendersi dalle aggressioni che, diversamente, lo distruggerebbero. Questo non significa annullare le emozioni e i sentimenti, i sogni del pensiero o del cuore; vuole invece dire mantenere la capacità di porsi di fronte al mondo che ci circonda riuscendo sempre a discernere quello che è naturale da quello che è definito sociale; ma, soprattutto significa riattivare la nostra naturale capacità di diventare abitanti di noi stessi, del luogo in cui viviamo, delle situazioni contingenti che dobbiamo affrontare, mantenendo il controllo e la tranquillità operativa della nostra mente.
Resta inteso che piacersi ed essere bene accetti a se stessi non può prescindere dall’accortezza di impegnarsi a piacere ed essere bene accetti anche a quelli cui teniamo.
L’alternativa è l’emarginazione sociale e il solipsismo.
Un po’ come dire: nessuno può trovare tutto solo in se stesso; e questo perché ognuno di noi è capace di qualcosa di più del vivere inutilmente e anche di almeno un piccolo atto di altruismo gratuito anche se solo e contingente comparazione del proprio naturale egoismo impaurito e disperato con la paura e la solitudine di ciascun altro simile.
È pur vero che i massimi sistemi sono chimere e paraventi di quanti sanno poco di tutto e niente delle minime cose ma è altrettanto vero che se uno non coltiva almeno un paio di ragioni per sperare, difficilmente gli riuscirà di morire vivo.
Per concludere, in totale umiltà mi permetto di parafrasare Madre Teresa di Calcutta e dirò: quello che noi facciamo non è che una piccola ½ goccia in un oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una piccola ½ goccia in meno.
Ha un qualche senso tutto ciò? Non lo so; forse, probabilmente, no.
Ma, in questa prospettiva, come mi sento? Io credo che, in un mondo di opinabilità, il come ci si sente, un senso l’abbia.
Di certo, per ognuno di noi.
E per quanti accettino di condividere con noi questa necessaria utopia che se anche solo una piccola parte di un progetto di cibernetica sociale riuscisse ad assumere la forma sostanziale di un’utopia necessaria allora sì che la faccenda potrebbe cominciare a farsi interessante.
                                                                                      Marcello Bonazzola

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Di fronte alle problematiche situazioni sociali e culturali di oggi e alla improcrastinabile necessità di trovare una soluzione positiva, il progetto formativo contenuto in questo innovativo e originale corso di formazione per “Operatore in Promozione Umana e Sociale” ha dentro di sè un “seme” che, una volta compreso nella mente e nel cuore, “Può essere che la soluzione balzi all’«occhio della mente», con tanta naturalezza, da farci, per un istante, paura. Ma sarà solo per un istante. La motivazione, che ne ricaveremo, costituirà la prima meta naturale relativa verso cui equilibratamente indirizzeremo i nostri interessi, secondo il processo inconfutabile dell’idea creativa, che elabora attraverso l’immaginazione, esaspera attraverso il desiderio, porta fuori mediante l’entusiasmo e realizza attraverso il lavoro. Di uno, di due, di cento, di mille liberi individui …. …. all’infinito” (Ma.Bo.)
                                                                                           Carlo Spillare – Presidente di I.S.I.

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Materie

  • Dinamica Mentale Base e Dinamiche della Mente e del Comportamento
  • Comunicazione
  • Elementi di Cibernetica sociale
  • Mental Training
  • Antropoanalisi e Analisi esistenziale
  • Dinamica del (vero) pensiero
  • Elementi di counseling e coaching
  • Dinamica Mentale Base e Fisica Teorica
  • Psicologia della scrittura

Obiettivo: Formare istruttori dei corsi di Dinamiche della Mente e del Comportamento.
                  Educare (da portare fuori) all’adeguatezza e alla realizzazione di sé stessi

A chi è rivolto: Soci dell’Istituto Serblin
                          Operatori di counseling 
                          Coach di mental training

                                    È richiesto il diploma di scuola media superiore

 Competenze: conoscenza delle tecniche di D.M.&C.
                        capacità di comunicare e di distribuire le proposte formative
                        capacità di auto-motivarsi e motivare
                        conoscenza del pensiero laterale
                        capacità di relazionarsi con il singolo
                        capacità di relazionarsi con il gruppo
                        capacità di aiutare

Costo: 1500 euro l’anno + quota associativa annua

Piano di studio annuale: 130 ore di attività didattica così suddivise

6 week-end di lezioni in sede : 48 ore
10 riunioni del G.d.S.V. mensili : 30 ore
Rifrequenza (anche assistenza) a 2 Corsi (D.M.&C. e/o A.L.) : 40 ore
2 sessioni individuali : 2 ore
10 relazioni mensili sulle attività svolte : 10 ore

Limite assenze: 30 ore

Responsabile del progetto
Carlo Spillare

Direttore Didattico
Patrizia Serblin

Docenti titolari
Massimo Buratti – Antropoanalisi e Analisi esistenziale; Elementi di counseling
Patrizia Serblin – Psicologia dell’età evolutiva, Dinamica Mentale Base e D.M.&C., Cibernetica sociale
Carlo Spillare – Dinamica Mentale Base e D.M.&C., Cibernetica sociale, Coaching

Docenti a chiamata
Susanna Abatangelo – Psicologia dell’età evolutiva (bambini e adolescenti)
Marco Ciscato – Dinamica Educativa Innovativa per adolescenti
Gloria Cocchi – Comunicazione
Greta Perobello – Psicologia della scrittura
Roberta Zorovini e Claudio Verzegnassi – Dinamica Mentale Base e Fisica teorica

oltre ad altri secondo necessità e disponibilità