“La Cibernetica Sociale è una proposta didattica multidisciplinare di educazione, formazione e orientamento rivolta alla persona intesa come individuo non violento tendente a un fine, di sua libera scelta, di interazione e scambio sociale. Attraverso algoritmi verbali e comportamentali di possibile riferimento propone metodi di elaborazione del pensiero e dinamiche comportamentali e relazionali che prediligono scelte di adeguatezza e di positività finalizzate al benessere somatopsichico proprio e degli altri”.
MaBo
Accompagnare l’Uomo affinché sia capace di diventare un Abitante Adeguato, in questo pianeta Terra ormai diventato un Villaggio Globale, imparando a pensare, attraverso un percorso di sviluppo personale, di ricerca del senso della vita nel rispetto della ricerca degli altri esseri umani, vuole essere il progetto di questi 3 anni di studio.
L’educazione del Terzo Millennio vede in primo piano l’Ecologia Mentale, senza la quale poche possibilità di sopravvivenza sono lasciate all’essere umano.
Non è nostra intenzione occuparci di patologia, di cura, bensì di ricerca di potenzialità intrinseche e uniche in ogni persona, alla scoperta del tesoro nascosto, con l’utilizzo di vari mezzi per l’espressione delle stesse.
Promuovere le attitudini personali e professionali, promulgare la cultura della prevenzione, contribuendo alla crescita e alla formazione individuale.
Aiutare la persona ad essere autosufficiente, consapevole dei propri limiti e delle proprie potenzialità, riconoscendo la propria cilindrata essendone fieri, qualunque essa sia, e mettendola a disposizione dell’umanità, contribuirà a dare un senso alla vita nostra e di quanti ci stanno accanto.
L’Operatore in Promozione Umana e Sociale (O.P.U.S.) si pone in una posizione di confine tra consulenza educativa-esistenziale e relazione di mutuo-aiuto.
Nasce così un rapporto paritario tra un “esperto” dei possibili disagi sociali e un richiedente, in spirito di uguaglianza e rispetto delle altrui diversità intese come ricchezze. Il rapporto risulta essere paritario nel riconoscimento delle eguali difficoltà del vivere da parte di entrambe.
L’OPUS è persona capace di mettersi al fianco e accompagnare, in atteggiamento di ascolto, nell’esplorazione dei talenti propri e altrui.
In continua ricerca di allargamento dei propri orizzonti scoprendo le proprie potenzialità utilizzandole per il proprio e altrui benessere. (Se tu stai bene, io sto bene!)
Facilitatore della comunità contribuisce alla creazione di un miglior vivere:
• nella relazione personale
• nella relazione familiare
• nell’infanzia
• nel passaggio adolescenziale
• nell’orientamento scolastico e lavorativo
• nelle difficoltà create dalla malattia e dal lutto
• nel disagio provocato dall’attuale società consumistica
Sa di non essere perfetto e che l’uomo può solo aspirare ad essere perfettamente se stesso, sa cosa vuol dire smarrirsi, cadere, rialzarsi e ripartire. Sa cos’è lo smarrimento delle proprie aspettative, cos’è il fallimento nelle relazioni e nel lavoro, conosce la notte oscura dell’anima perché sta ancora camminando, nella consapevolezza che la vita è movimento e continua trasformazione.
Sa aiutare perché a sua volta è stato aiutato, sa dare perchè riconosce di aver ricevuto e ha imparato a chiedere.
Sa rimanere nella posizione di silenzioso ascolto dei bisogni dell’altro, crea opportunità e promuove la nascita di gruppi di condivisione e di ricerca.
Impara a porsi delle domande a cui dare risposte nel suo silenzio che parla e incomincia a svelarsi a se stesso rispondendo onestamente alle domande:
• “chi sono?”
• “da dove vengo?”
• “dove sto andando?”
• “e perchè tutto questo?”
• ………………
e in questa sua crescita condivide e aiuta l’altro.
Radici e presupposti ideali del progetto formativo
Il termine cibernetica deriva da kybernétes ossia “colui che guida la nave” e l’ipotesi di lavoro è di essere “i capitani della nostra anima, i padroni del nostro destino”.
La Cibernetica è la scienza che “studia i fenomeni di autoregolazione, sia nei sistemi organici sia in quelli artificiali” (Norbert Wiener); è detta anche “la scienza dell’organizzazione efficace”.
Il presupposto è che i sistemi non sono immobili o predeterminati, ma possono auto-regolarsi e auto-guidarsi – e quindi evolversi e adattarsi – attraverso la loro stessa azione su di sè e sui propri meccanismi. Anche l’essere umano è un sistema dotato di “meccanismi” (es.: la mente) volti a uno scopo.
È importante essere consapevoli dei propri scopi, perché i “meccanismi” funzionano comunque, in positivo o in negativo, a seconda di come tali “meccanismi” vengono indirizzati dal “capitano”.
Sull’ipotesi di pensiero che fa da sfondo alla Dinamica Mentale Base di Marcello Bonazzola (che ha come scopo quello di imparare ad essere in grado di aiutare gli altri, avendo prima imparato ad aiutare se stessi) si inserisce l’ipotesi di lavoro della Cibernetica Sociale di Marcello Bonazzola, ovvero la «scienza dell’organizzazione di algoritmi euristici tesi a creare modelli didattico-propedeutici che inducano a capire per fare, a fare per conoscere, a conoscere per riconciliarsi ecc. ecc. (in modelli semplificati e in ambiti limitati e controllabili) …».
Al di là dei termini riservati ad “addetti ai lavori”, che peraltro aiutano a capire come dietro alle iniziative formative, semplici ed efficaci, che vengono proposte da I.S.I. alla base di bambini, adolescenti, adulti e la terza età, ci sia una preparazione consapevole e responsabile, nel presente progetto formativo l’intento è quello di permettere di formare (o meglio, auto-formare) prima di tutto abitati adeguati.
Da lì, per chi lo desidera, il passo successivo è quello formarsi come operatori adeguati, in grado di testimoniare, prima e trasmettere, poi i basilari e fondamentali riferimenti che permettano a chiunque (dal 6- in su) di diventare “il capitano della propria anima, il padrone del proprio destino”; su tutti, la libera scelta e trovare e mettere in pratica lo scopo della propria vita.
Carlo Spillare
Presidente di I.S.I.
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“Nessuna buona azione è mai rimasta impunita”
(omaggio a Silvio Ceccato – Cibernetico)
In un mondo radicalmente in crisi, la nevrosi non è solo dentro di noi, è anche fuori.
Il mondo si è riempito di sintomi di una malattia complessiva: la difficoltà di essere abitanti adeguati di un’astronave malata.
Le strutture sono malate, gli addetti alla gestione dei moduli operativi sono malati, i sistemi di comunicazione e di informazione sono malati e così quelli che sono deputati alla formazione e allo sviluppo compatibile, sono malati.
L’unica salvezza, per il viaggiatore che nutra ancora l’illusione di farcela a sopravvivere al meglio e la speranza di un benessere prossimo venturo, è la scelta di coltivare un organizzato atteggiamento mentale che gli permetta di difendersi dalle aggressioni che, diversamente, lo distruggerebbero. Questo non significa annullare le emozioni e i sentimenti, i sogni del pensiero o del cuore; vuole invece dire mantenere la capacità di porsi di fronte al mondo che ci circonda riuscendo sempre a discernere quello che è naturale da quello che è definito sociale; ma, soprattutto significa riattivare la nostra naturale capacità di diventare abitanti di noi stessi, del luogo in cui viviamo, delle situazioni contingenti che dobbiamo affrontare, mantenendo il controllo e la tranquillità operativa della nostra mente.
Resta inteso che piacersi ed essere bene accetti a se stessi non può prescindere dall’accortezza di impegnarsi a piacere ed essere bene accetti anche a quelli cui teniamo.
L’alternativa è l’emarginazione sociale e il solipsismo.
Un po’ come dire: nessuno può trovare tutto solo in se stesso; e questo perché ognuno di noi è capace di qualcosa di più del vivere inutilmente e anche di almeno un piccolo atto di altruismo gratuito anche se solo e contingente comparazione del proprio naturale egoismo impaurito e disperato con la paura e la solitudine di ciascun altro simile.
È pur vero che i massimi sistemi sono chimere e paraventi di quanti sanno poco di tutto e niente delle minime cose ma è altrettanto vero che se uno non coltiva almeno un paio di ragioni per sperare, difficilmente gli riuscirà di morire vivo.
Per concludere, in totale umiltà mi permetto di parafrasare Madre Teresa di Calcutta e dirò: quello che noi facciamo non è che una piccola ½ goccia in un oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una piccola ½ goccia in meno.
Ha un qualche senso tutto ciò? Non lo so; forse, probabilmente, no.
Ma, in questa prospettiva, come mi sento? Io credo che, in un mondo di opinabilità, il come ci si sente, un senso l’abbia.
Di certo, per ognuno di noi.
E per quanti accettino di condividere con noi questa necessaria utopia che se anche solo una piccola parte di un progetto di cibernetica sociale riuscisse ad assumere la forma sostanziale di un’utopia necessaria allora sì che la faccenda potrebbe cominciare a farsi interessante.
Marcello Bonazzola
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Materie
- Dinamica Mentale Base e Dinamiche della Mente e del Comportamento
- Antropoanalisi e Analisi esistenziale
- Elementi di Cibernetica sociale
- Elementi di counseling
- Comunicazione
- Dinamica del (vero) pensiero
- Elementi di coaching
- Dinamica Mentale Base e Fisica Teorica
- Psicologia della scrittura
Obiettivo: Educare (da e-ducere: portare fuori) all’adeguatezza e alla realizzazione di sé stessi.
Formare istruttori dei corsi di Dinamiche della Mente e del Comportamento.
A chi è rivolto: Soci dell’Istituto Serblin
Operatori di counseling
Coach di mental training
È richiesto il diploma di scuola media superiore
Competenze: conoscenza delle tecniche di D.M.&C.
capacità di comunicare e di distribuire le proposte formative
capacità di auto-motivarsi e motivare
conoscenza del pensiero laterale
capacità di relazionarsi con il singolo
capacità di relazionarsi con il gruppo
capacità di aiutare
Costo: 1500 euro l’anno + quota associativa annua di 100 euro
Piano di frequenza:
– lezioni in presenza bi-mensili (dal venerdì pomeriggio alla domenica pomeriggio)
– partecipazione ai corsi di D.M.&C., C.B. e Assertività Laterale
– rifrequenza dei corsi
– partecipazione alle riunioni del Gruppi di Studio Volontario
Responsabile del progetto:
Carlo Spillare
Direttore Didattico
Patrizia Serblin
Docenti titolari
Massimo Buratti – Antropoanalisi e Analisi esistenziale; Elementi di counseling.
Patrizia Serblin – Psicologia, Disegno Onirico, Enneagramma, Numerologia, Dinamica Mentale Base e D.M.&C.
Carlo Spillare – Dinamica Mentale Base e D.M.&C., Cibernetica sociale, Coaching individuale.
Docenti a chiamata
Susanna Abatangelo – Psicologia dell’età evolutiva (bambini e adolescenti)
Marco Ciscato – Dinamica Educativa Innovativa per adolescenti
Gloria Cocchi – Comunicazione
Greta Perobello – Psicologia della scrittura
Roberta Zorovini e Claudio Verzegnassi – Dinamica Mentale Base e Fisica teorica
oltre ad altri secondo necessità e disponibilità
per informazioni: istitutoserblin@villaggioglobale.com