Qui sotto, trovate tre testimonianze che ci sono pervenute di recente. Ognuna è diversa dall’altra e tutte hanno in comune un pezzetto di unica, insostituibile e meravigliosa umanità nella quale ognuno può rispecchiarsi con la propria. Non per questo ci sentiamo “bravi” o “meritevoli di elogi”; ci ricordiamo solo che “Una cosa che l’uomo adeguato deve sapere è che se accende una torcia abbastanza forte verso il cielo, la «sua» luce continuerà a correre nello spazio anche dopo che «lui» avrà spento la propria torcia; e può anche essere che, un giorno, qualcuno a spasso per l’Universo la potrà incontrare e «crescere» nel tentativo di capire cos’è e da dove è venuta e quando è partita… – Ma.Bo”.
Continuiamo a pedalare, amici, con calma e umiltà; la nostra 1/2 goccia nell’oceano sarà sì piccola, ma è altrettanto sicuro che “c’è”. E questo ci basta e pure avanza per sentirci un po’ più adeguati.
Carlo
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Io credo in me
Ho deciso di frequentare questo corso consigliatomi da un amico dopo essermi confidato con lui delle mie difficoltà.
In precedenza, prima di arrivare qui, sono stato spesso in consulenza da psicologi, per mia volontà, cercando di risolvere le debolezze portate con me sin dall’infanzia.
Non ho avuto risultati, sinceramente, anche perché dopo anni di sedute mi ritrovavo spesso al punto di partenza.
Dopo aver frequentato il corso, vedo le mie difficoltà sotto un altro aspetto.
In precedenza ho sempre lavorato su fattori esternamente a me stesso, non vedendo che in realtà è dentro di me che devo lavorare.
Ora non mi sento più insicuro ad affrontare le mie difficoltà, so di avere ricevuto un dono che mi accompagnerà in ogni momento della mia giornata e mi aiuta nei momenti più difficili della mia vita.
So che la vita ha dei momenti dove si va in discesa (pochi) e dove si va in salita (molti), come d’altronde tutti sappiamo, ma per lo meno adesso la bicicletta con cui pedalare la vedo!!!
E le salite non le vedo più così tanto ripide!
Grazie a tutti voi quello che fate.
Michele Frezza – Sommacampagna (Vr)
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Meravigliarsi per crescere
Caro Carlo, cara Patrizia,
sono molto contenta di aver partecipato al corso di Dinamiche della Mente e del Comportamento del 27.28.29 gennaio. Di Dinamica Mentale me ne aveva parlato un amico, che deve aver frequentato uno dei primi corsi degli anni 70 di Marcello Bonazzola, e il suo entusiasmo è stato tale e a distanza di così tanti anni che mi sono subito messa a cercare su internet e sono davvero felice di aver trovato l’l.S.l. nelle mie ricerche on line.
All’inizio del corso ci avete chiesto perché ci fossimo iscritti e quali fossero le nostre aspettative, la mia risposta è stata che desideravo conoscere meglio me stessa, come essere umano: è esattamente quello che mi è successo frequentando il Seminar. Ho cominciato a capire molte cose dei nostri meccanismi mentali e mi sono appassionata sia all’argomento che alla concreta possibilità di fare qualcosa per me stessa, tanto da aver iniziato ad esercitarmi quotidianamente (cosa che per me non è affatto scontata…), come suggerisce il manuale di Marcello Bonazzola che ci avete dato a fine corso.
Durante il Seminar non vi ho raccontato che nell’esercizio di portare un amico in laboratorio, io e l’amica con cui ho partecipato al corso – e che conosco da quando siamo ragazzine – ci siamo portate a vicenda, così mi sono ritrovata a chiederle di cosa volesse parlarmi ed è venuto fuori che da tempo cercava una ricetta della sua mamma andata perduta. Sentivo che quello che cercava si trovava tra la cucina ed il tinello della casa dei suoi, che vedevo, e vedevo anche un flacone di un medicinale tipo Cebion, vitamina c, qualcosa per il mal di gola, questo mi è venuto in mente.
Terminato l’esercizio gliel’ho raccontato: mi ha detto che in effetti, con le sorelle (entrambi i genitori non ci sono più), da anni cercano una ricetta di paté della loro mamma, che hanno già ribaltato mille volte la cucina senza trovare nulla ma che l’indomani, lunedì mattina, avrebbe proprio avuto un appuntamento per dei lavori nella casa dei suoi (ora mezza vuota) e avrebbe controllato.
Alle 9.30 di quel lunedì mi ha mandato la foto della ricetta perduta, che era in cucina in una credenza, sotto la pubblicità che allego, perché è troppo bella la coincidenza! Io non so se sia stata una coincidenza, non credo francamente, ma l’entusiasmo – già molto alto è salito alle stelle!
Grazie ancora e a presto rivederci per i seminar di aggiornamento!
Caterina Paschi – Milano
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Il nonno e il nipote
Mini cronaca di un socio (il nonno) che accompagna al corso per adolescenti un nuovo socio (il nipote)
Cosa fa un nonno per il nipote.
Prima si preoccupa che tutto vada bene, poi si preoccupa quale indirizzo suggerire, il corso per adolescenti; quando si accorge che tutto questo non è valso a nulla o a poco…. cerca di spingere per una strada, ma sa che non è giusto…. allora si inventa frasi, atteggiamenti, comportamenti, fino a decidere che è meglio che le cose accadano da sole, perché la mia esperienza non può insegnare nulla, ma la mia pazienza sarà l’unica cosa che gli farà scoprire che è capace di decidere da solo.
Così è stato; così si è sentito protagonista, SODDISFATTO della sua decisione.
Oggi mi ha detto “Grazie nonno”. Ecco la mia paga.
Gianni Verzelloni – Campogalliano (MO)