Spes contra spem
Qualche tempo fa, il mio ex allenatore di pallacanestro, dei tempi in cui giocavo a livello professionistico, coach Tonino Zorzi, mi ha detto che “le cose semplici sono per persone intelligenti”.
Ben sapendo di non essere dotato di particolare intelligenza, e aspirando a provare ad acquisirla, ho cominciato a darmi da fare per elaborare dei pensieri che potessero, partendo dallo spirito, fornire una forma a varie domande dell’essere umano.
Questo libretto vuole essere una testimonianza di un ambizioso, e forse utopistico, tentativo di formulare dei pensieri semplici (diversi da quelli “lego” o eccessivamente “concettuosi” con i quali ci si confronta quotidianamente) e che abbiano in ipotesi un contenuto di “verità”, ancorché non condivisibili.
So bene che se mi intrufolo nella “verità” devo confrontarmi con il pensiero forte (un pensiero fondato su metafisiche certezze, convinto che la verità esiste e che la si può conquistare) e con il pensiero debole (un pensiero conscio dei propri limiti e che ha verificato il crollo delle certezze metafisiche e ha concluso che la verità non esiste e pertanto che la sua ricerca è vana) e tuttavia ritengo che sia indispensabile per sopravvivere, prima ed esistere, poi che le nostre azioni, che sono la forma sostanziale dei nostri pensieri, siano basate sull’autenticità della persona, riflesso immediato del pensare con la propria testa e con il proprio cuore.
La mia immaginazione ormai datata e probabilmente obsoleta è riuscita a pensare che così come ci sono vitamine che fanno bene al corpo fisico, ben possono esserci delle altre vitamine in grado di fare bene al cuore, alla mente e all’anima. Niente di straordinario o di baciato dall’arte, naturalmente, ma qualcosa che possa aiutare gli innamorati della vita al di là di tutto (al di là delle sofferenze, delle delusioni, dei sogni infranti, delle fatiche e delle difficoltà) a non affogare, in questo Villaggio Globale, di fronte alle schizofreniche sollecitazioni quotidiane, alle quali siamo esposti e sottoposti e che possa costituire anche una motivazione in più per iniziare, o continuare, un percorso di formazione e sviluppo personale che permetta a chi lo segue di “farcela” qualsiasi sia il campo della vita nel quale si cimenta.
Non sono sicuro di esserci riuscito, ad elaborare delle “vitamine per il pensiero laterale” (o “pensieri senza scarpe”) in grado di centrare l’ambizioso obiettivo e pertanto la conclusione la lascio al lettore, giovane, adulto o anziano che sia, nella “cameretta” della sua verità, dopo che magari avrà riflettuto e contato fino a 10 prima di formulare il suo giudizio; se poi riterrà che ne ha tratto qualche benefico effetto, sono contento per lui, perché vale sempre quel “se tu stai bene io sto bene” che ho imparato da Marcello Bonazzola. Ringrazio la casa editrice Linea Maginot per avermi contattato e proposto di pubblicare questo libretto; quando postavo le mie “vitamine per il pensiero laterale” su Facebook non avevo certo previsto che sarebbero state lette e pure apprezzate da qualcuno che si occupa di editoria. Adesso so, una volta di più, che non bisogna dare mai niente per scontato.
Carlo Spillare
PRESENTAZIONE
Ho conosciuto Carlo Spillare nell’estate del 1978. Era in vacanza al mare in Abruzzo, quel ragazzone di quasi due metri all’epoca già giocatore di serie A di basket. Veniva a trascorrere interminabili pomeriggi di 3 contro 3 al playground con noi ragazzi del posto, di lui ci colpì l’atteggiamento sempre misurato, sobrio, mai sopra le righe. L’ho ritrovato quasi quarant’anni dopo grazie a Facebook: ormai fuori dall’ambiente della pallacanestro (dove a fine carriera aveva fatto anche il dirigente, sempre ad alti livelli), professionista forense affermato, con la passione per il coaching che lo ha portato ad occuparsi attivamente di formazione e tecniche motivazionali.
Le sue “vitamine per il pensiero laterale” hanno attirato la mia attenzione proprio come tanti anni prima i suoi modi pacati e riflessivi: aforismi di grande acutezza, che rispecchiano una visione del mondo fatta di introspezione e di “scoperte” utili a vivere meglio. Piccole perle di saggezza semplici e mai banali. Mi è sembrato del tutto naturale, allora, concepire un’operazione che mettesse insieme le “perle” fino a formare una collana: ovvero riunire le vitamine, quelle prescelte dall’autore, in un’opera libraria che avesse l’obiettivo di divulgare il “pensiero laterale” al di là del microcosmo di Facebook e di renderlo accessibile a chiunque. E’ nato così, grazie all’adesione al progetto della casa editrice Linea Maginot e col personale impegno di Roberto Lotorio, il volume “Pensieri senza scarpe”, una finestra sul mondo delle relazioni interpersonali, dei percorsi di crescita, delle emozioni. Un’opera profonda, ma con la giusta dose di leggerezza: come suggerisce l’autore, la leggerezza che serve per fare canestro.
Piero Bianchi
per acquistare il libro (€ 10,00) scrivere a istitutoserblin@villaggioglobale.com