Dovevano essere due giorni di ritrovo, lavoro di gruppo, divertimento e riflessioni.
Lo sono stati, e l’evento particolare che ha coinvolto il gruppo, l’incendio del rifugio presso il quale erano ospitati ed al quale hanno assistito, adoperandosi anche per i soccorsi, ha reso la Ciaspolisi 2016 un’esperienza molto particolare, che verrà ricordata per molto tempo, soprattutto se rimarrrà impresso nei ragazzi e nei loro accompagnatori ciò che ha portato loro in chiave di sviluppo personale.
Per la cronaca, non vi è stato nessun ferito e nessun danno fisico.
Qui sotto, la testimonianza appena giunta da parte di Gilberto, “uno di loro“.
Buon 2017.
Patrizia e Carlo
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CIASPOLOSI 2016, ossia: l’Energia del Gruppo
Questi due giorni di uscita invernale con il gruppo degli adolescenti mi hanno permesso di toccare con mano chi è il nostro gruppo e cosa sa fare.
Un’antica leggenda africana racconta che un giorno, nella foresta dei grandi alberi, scoppiò un incendio. Le fiamme divampavano alte verso il cielo e il vento propaga il fuoco.
Spaventati tutti gli animali cominciavano a fuggire cercando di mettersi in salvo, il Leone, Re della Foresta, incitava tutti a muoversi ma ad un certo punto qualcosa lo stupì: …
Un colibrì, due tassi, un orso lavatore, tre cerbiatti e quattro cervi si muovevano in direzione opposta a coloro che fuggivano, e ognuno portava quanta acqua poteva, la consegnava agli animali più grandi che potevano gettarla sulle fiamme e tornavano indietro a prendere altra acqua. Il leone, colpito, chiese al colibrì, che stava tornando indietro per l’ennesima volta, -“cosa state facendo? Il fuoco sta distruggendo la nostra casa, non si può salvare più niente!”- il colibrì col fiatone rispose “forse, gli elefanti stanno arrivando con tanta acqua, nel frattempo noi ci diamo da fare così che l’incendio non si propaghi su tutto il bosco” e in un battito d’ali scomparve.
In questi due grandi giorni il nostro gruppo ha affrontato una prova prima di poter tornare tranquilli a casa: il meraviglioso rifugio che ci aveva accolti e nutriti ha avuto un brutto imprevisto, il tetto sopra la cucina ha preso fuoco. Nel giro di qualche minuto mi sono ritrovato a riempire secchi e a passarli sul tetto ai proprietari del rifugio, uno due tre cinque dieci secchi, le scarpe bagnate per l’acqua che usciva dai secchi e il cielo sopra al rifugio che si riempiva di fumo.. mi guardo attorno: e vedo tanti colibrì, altri ragazzi come me fanno la spola a riempire i secchi, altri si dispongono in fila per passare direttamente i secchi pieni e quelli vuoti, altri al telefono chiamano i pompieri e altri portano tutti i nostri zaini lontani dal rifugio, nessuno si dispera, non sento lamentele o scaricamenti di colpa all’artista del piano di sopra. Vedo ragazzi impegnati con le loro capacità ad aiutare nel contenere l’incendio, fino all’arrivo dei pompieri. Arriva l’elicottero e aiutiamo i professionisti a portare le loro bombole, ci scaldiamo le mani l’un l’altro; sono fredde per l’acqua che abbiamo maneggiato finora e ci sentiamo per certo vivi in quel momento, affidiamo quel luogo di bellezza ai pompieri e ai proprietari e torniamo a valle lontani dal fumo. Il rifugio ora non c’è più, la foresta sul monte è salva.
Forse non saremo ringraziati, e il nostro spirito bambino lo desidera tanto, ma abbiamo aiutato, in faccia al pericolo eravamo pronti, capaci e in ascolto degli altri: se qualcuno chiedeva un secchio, due persone scattavano.
Una prova di valore per chiudere questo 2016 con una frase affermativa: “noi ci siamo!”
Stai a vedere che le Frasi Soggettive “funzionano”? ..
“..saprò cosa fare se ciò dovesse essere necessario e utile all’umanità..”
Gilberto