Premesso che, a mio parere, la democrazia non è il plus ultra dei modi per governare un popolo, ma che finchè non se ne inventi uno migliore vale la pena di mantenerla e coltivarla, vorrei evidenziare uno specifico limite spazio-temporale della stessa: si sviluppa per tempi brevi e in contesti limitati. Si nutre di azioni contingenti e parcellizzate; predilige il qui e subito al progetto lontano nel tempo; Noi per esempio affidiamo un mandato relativamente breve ai nostri rappresentanti in Parlamento e loro lavorano e funzionano per il tempo loro demandato; e così funzionano fino all’elezione successiva.
Non credo sia sfuggito ai più attenti che da parte dei cosiddetti democratici radicali viene spinta l’ipotesi di lavoro di limitare ad un massimo di due mandati la vita parlamentare di un rappresentante.
Per fortuna all’interno dei vari schieramenti politici oggi esistenti figurano anche elementi che pensano a lungo termine, anche se alla fin fine il limite degli strumenti democratici in loro possesso gli impedisce “naturalmente” di far fronte alle maggioranze democratiche che pressoché sistematicamente li rimettono nella cesta quando tentano di uscirne per farsi sentire. C’è poi chi pensa che la democrazia possa essere applicata pacificamente solo in Paesi tecnologicamente progrediti ed economicamente benestanti; negli altri l’unico modo per portare la democrazia è la spallata, anche bellica, al regime antidemocratico esistente. Già qualche migliaia di anni fa qualcuno la pensava allo stesso modo; poi come ogni Impero della Storia umana inciampò nell’errore che essere cittadini Romani fosse un privilegio da concedere soltanto a chi lo meritasse veramente. Spero me la passiate come battuta ma non è mai stato il mio forte spiegare la Caduta dell’ Impero Romano d’occidente.
Tutto questo sproloquiato, credo di aver buttato giù un paio di algoritmi euristici; tocca al solito a voi scoprire cosa si nasconde e ancor prima quali confini mantenga celati la nube sulla cima della collina.
L’algoritmo euristico è: un passo dopo l’altro verso la cima che non vedi. Per gli eventuali ostacoli sul cammino gli altri algoritmi elementari, ve li do una delle prossime volte. Nel frattempo inventateveli a vostra discrezione.
Tanto la cima non scappa da nessuna parte e poi quando ci arrivi l’unica cosa che puoi fare è o buttarti di sotto o tornare indietro.
A proposito se ti piace la democrazia non ci puoi andare da solo. Ciao.
Marcello Bonazzola
Fonte: A Futura Memoria, di Marcello Bonazzola – Ed. I.D.E.A. srl