Ciao Carlo,
nell’ultimo mese ho pensato parecchio a un passaggio in Riconciliarsi per Vivere che mi ha molto colpito e ho deciso di scrivere giù le mie riflessioni a riguardo.
Ne è uscito questo “brano” che ti mando in allegato.
Marco
Marco Ciscato è allievo del Corso triennale di Counseling Dinamico Relazionale – Esperto in Cibernetica Sociale ed è coordinatore in varie attività didattiche proposte agli adolescenti dell’ I.S.I.
PENNELLATE DI INDACO (con sfumature di Blu)
Perché la gente non sceglie mai per il suo bene?
Vorrei provare a dare la mia risposta…
Nel pormi questa domanda, ho immaginato una farfalla ripararsi dalla luce del Sole all’ombra di una foglia. Mi è sembrato un modo come un altro di intendere la zona-conforto…
Si sta bene rannicchiati al fresco, al riparo dalla luce del Sole, che può risultare fin troppo abbagliante a volte, o addirittura bruciare.
Mi sembra che l’Uomo di oggi ricerchi incessantemente la comodità…
Forse ci piacerebbe se i nostri obiettivi e progetti si realizzassero nel rispetto di questa “comodità”. In altre parole, vorremmo che fossero le cose, gli eventi, le persone, i risultati a venire da noi e non viceversa.
L’Universo non funziona così.
Se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, noi non possiamo prescindere dall’agire: se desideriamo che avvenga una reazione, se vogliamo vedere qualche risultato, dobbiamo AGIRE. Per agire, è necessario che smettiamo di essere l’effetto: dobbiamo essere la causa. Dobbiamo essere l’azione, non la reazione. Se trascorriamo il nostro tempo in zona-conforto non facendo niente, il niente è esattamente ciò che otterremo come reazione al nostro non fare nulla.
Può capitare, poi, che sia qualche evento esterno a smuovere il nostro fondoschiena, una qualche forza maggiore da cui riusciamo a recuperare un po’ di motivazione per uscire dalla zona-conforto. Ma si tratterà di un’uscita temporanea: infatti, anche in questo caso è l’evento esterno che avrà costituito l’azione, la causa, mentre noi avremo costituito la reazione, l’effetto. Dopo un po’, la forza motrice di quel dato evento si esaurirà, di conseguenza la motivazione che ne avremo tratto verrà meno e noi torneremo all’ombra della nostra zona-conforto, abitudine sin troppo radicata per poterne uscire così facilmente, con una qualche spinta esterna.
Il fatto è, che la spinta, per poter essere efficace e duratura, deve essere INTERNA.
E già biologicamente è così, dal momento che siamo organismi, ovvero esseri caratterizzati da un’energia interna, un potere personale che ci permette di “muoverci da soli”, di prendere iniziative e compiere determinate azioni con una certa autonomia.
In altre parole: siamo creatori. Abbiamo il potere di modificare sensibilmente la realtà che ci circonda (e anche noi stessi) attraverso il nostro agire, il nostro fare.
Preso atto di questo potere, dovremmo anche prendere atto delle responsabilità che ne derivano: abbiamo un grande strumento a disposizione, come scegliamo di utilizzarlo?
Questo ci riporta alla domanda iniziale: Perché la gente non sceglie mai per il suo bene?
… Ma cosa significa scegliere per il proprio bene?
Anche a questo vorrei provare a dare la mia risposta…
Questa volta, ho immaginato la mia farfalla sollevarsi dall’ombra, posarsi sul mio petto e poi volare via verso la luce del Sole.
Il messaggio che ne ho tratto è il seguente: “Scegliere per il proprio bene significa trovare la forza di uscire dalla propria zona-conforto, per quanto comoda, e iniziare a muoversi, un passo alla volta, verso la luce del proprio Obiettivo, per quanto abbagliante.”
“Quindi scegliere per il proprio bene significa anche farsi del male? Prendere e andare incontro al dolore? Alzarci e andare verso una qualche meta, anche se sappiamo che ci farà soffrire? E’ questo che mi stai dicendo?”
Proprio così.
Abbiamo iniziato a credere che una vita felice sia una vita senza sofferenza; abbiamo associato l’idea della vita realizzata alle idee di comodità, agio e piacevolezza, e l’idea del fare alla fatica, alla pesantezza, allo stress. Perciò, quando ci capita di soffrire, ci riteniamo infelici, insoddisfatti, irrealizzati.
E se non fosse così?
Se fosse invece che la vita è anche dolore?
E’ questo che rende dinamico il nostro cammino: c’è un prezzo per ogni cosa e, se vogliamo vivere la nostra vita pienamente, questo va accettato.
E’ il dolore che ci fa crescere e la vita è anche questo!
Dobbiamo recuperare il coraggio di soffrire, alzarci e guardare verso la luce del Sole, anche se può fare male. I nostri occhi si abitueranno, passo dopo passo.
Essere felici è mantenersi in movimento, essere realizzati è fare, con la consapevolezza che non si è mai arrivati, che lo Sviluppo Personale continua. Il segreto è: avere sempre una meta. Un obiettivo, un’aspirazione, un progetto… e, perché no? Un sogno.
“Ma cosa mi dà la certezza che quella sia la meta giusta per me?”
Semplice: il Desiderio Ardente.
L’entusiasmo, la passione che metto nella cosa che sto facendo mi fa capire che quella è la via giusta per me! Serve altro per convincermi a seguire quella direzione, se non il desiderarlo sinceramente?
Il desiderio accende la nostra motivazione.
Il naturale passo successivo è il Fare.
Il desiderio da solo non basta a levarci dalla nostra zona-conforto… L’azione è l’elemento più forte di qualsiasi altro, il fattore determinante, quasi definitivo.
L’azione è l’unica cosa che rende un essere umano coerente.
Scegliere per il proprio bene è scegliere di agire.
Avere il Coraggio di pensare in grande e l’Umiltà di agire un passo alla volta può essere la migliore formula per la realizzazione di un progetto.
… Se si considera che qualsiasi progetto di miglioramento, per poter volgere al bene, deve poter comprendere il rispetto del proprio Prossimo e dell’altrui Libera Scelta.
Sì, perché sembra che ognuno di noi venga al mondo con due fondamentali bisogni: amare ed essere amati.
Credo sia un po’ questo che, in fondo, ci fa sentire tutti sulla stessa barca. Forse da questo nasce la più genuina forma di rispetto per l’altro. Ma anche per noi stessi… Se saremo disposti a perdonarci i nostri errori, a ricominciare da noi, a sentire il Desiderio Ardente che ci guida verso la nostra meta (qualunque essa sia), ad amare non solo ciò che facciamo di giorno in giorno, ma anche le persone che ci circondano, compagni e avversari, perché sono parte del nostro cammino e perché ognuna di loro ha il suo cammino. Forse così potremo essere consapevoli che la via verso il nostro più sincero obiettivo comprende il desiderio di fare del bene a chi ci circonda, anche se spesso non vogliamo rendercene conto. Se non altro, perché nessuno è stronzo volentieri e ognuno di noi è arrivato fin qui attraverso esperienze diverse.
Forse è per tutto questo che, prima di avviarsi verso la luce del Sole, la mia farfalla ha avuto il buon senso di posarsi sul mio petto.
Che sia per ricordarmi della forza motrice più antica e più potente che esista in noi?
L’Amore?