Silence Training: riceviamo e pubblichiamo

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Aiutare per aiutarsi – 22 marzo

Caro Carlo, mentre scrivo sono con le lacrime agli occhi. Ho vissuto (in differita) questa settima puntata “COME MIA”. Hai colto in sintesi quanto nei passaggi precedenti la “ricchezza di ogni punto” e “portato a valore” ogni momento significativo utile ad ognuno di noi. GRAZIE. Che sia tutto questo di buon auspicio per la nostra rinascita consapevole della responsabilità che ci aspetta sempre considerando tutto questo come dono. Ancora grazie. Buona serata a te e Patrizia.

                                                                                                                                    Gianni – Campogalliano (MO)

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Quando fai qualcosa cerca di farlo in modo impeccabile… per te” e per me è stato regalarmi questo secondo silence. Quella ragazzina di 18 anni più di vent’anni fa era seduta su una di quelle sedie e non sapeva minimamente cosa aspettarsi ma era curiosa e inconsapevole che anche in quel momento si stava facendo un gran regalo che l’avrebbe accompagnata a fasi più o meno alterne per tutta la vita. Da allora la bottiglia si è svuotata e riempita, svuotata e riempita e anche in questo percorso ho fatto il pieno! Di curiosità, amore, consapevolezze, amicizie e paure. Eh sì, esistono anche quelle e ognuno di noi ne fa i conti. Le paure sono molteplici ma vedete, Carlo e Patrizia, come si è detto e come Ma.Bo ha detto, in questo modo mi ricordo che esiste il coraggio.
Col mio bimbo Pietro diciamo che le paure esistono (non è vero che non esistono) e lui mi mostra spesso l’unghietta e io gli mostro la mia!
Grazie, ora tocca me… nonostante me!!
Un caro abbraccio
                                                                                                                                       Doris – Trento

Aspettando la rinascita – 15 marzo

Ringrazio e sento immensa gratitudine per questo interessante “Silence training 2022”.
A tal proposito ritengo necessario andare al fondo del vaso di Pandora e far uscire la “SPERANZA” che ci può aiutare ad affrontare questa situazione critica di questo nostro tempo. Ritengo importante per ciascuno di noi credere un po’ di più nelle nostre capacità che spesso restano nascoste dentro di noi! Farle uscire ci aiuterà a liberarci della crisalide e ci permetterà di diventare farfalla multicolore 🦋 e riuscire così a completare il nostro compito di vita con generosità e amore!
Un sentito augurio e saluto.

                                                                                                                                      Regina – Trieste

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Meglio sani o pazzi? – 1 marzo

Tutto ciò che corrisponde ai canoni sociali, alle strutture consolidate nel tempo dalla mia mente come verità predefinite , tutto ciò che mi dà sicurezza e certezze perchè fa parte di un rituale ormai sperimentato, tutto ciò che riguarda i modelli di riferimento verso i quali la pubblicità mi indirizza, fanno di me una persona accettata e ben inserita nella società. Senza pretendere di più vengo definita tra le persone sane.

Se, invece, la mia creatività mi rimanda a mondi nuovi, mi allontana dai formalismi che mi rendono schiava delle convenzioni, mi fa pensare in maniera trasversale e fuori da ogni modello o moda del momento o dalla cultura corrente, se scelgo di essere persona libera e coerente con i princìpi naturali e universali, in ultima analisi sarò me stessa, autentica, aperta alle novità e ai cambiamenti  mantenendo la mia personalità e il mio spirito critico……. allora sì che la definizione di pazza mi calza a pennello. 
Infine cosa io decido o desidero essere in un contesto complesso, disorientante, fuorviante, ricco di informazioni e, oserei dire, di confusione, proprio in un’ epoca dominata dai media, dalla TV, dai continui bombardamenti di notizie, dal consumismo come forma di vita attuale e da pochezza di valori di riferimento, dalla competizione come arma verso il successo ?

                                                                                                                            Franca Maria – Reggio Calabria  

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“Nella vita bisogna essere un po’ matti altrimenti si impazzisce”

Cosa vuol dire per me essere pazza?
1) continuare a sognare in grande e a coltivare i miei sogni (lista obiettivi e verifica obiettivi);

2) rimanere collegata con la mia essenza ogni giorno (meditazione, passeggiata di riflessione, preghiera;
3) essere grata alla vita con piccole azioni quotidiane di aiuto (figlie, nipotine, mamma, amica).

Cosa vuol dire essere pazzi per noi gruppo di Silence T.?
Contribuire a costruire e ampliare il bene comune ognuno con le sue esperienze e  condivisione.

                                                                                                                         Mara  – Bassano del Grappa (VI)

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Cosa vuol dire per me essere pazzo?
Ho riflettuto profondamente sui 4 “se…” del brano di Marcello Bonazzola e senza rendermene conto ho posto in gioco i miei 4 “se…”
• Il “se…” della mia libera scelta – Il mio percorso personale
• Il “se…” del controllo delle mie emozioni – Trasformare i pensieri negativi in pensieri positivi
• Il “se…” del riscoprire quanto di positivo c’è in me – Individuare i miei punti di forza
• Il “se…” del trasformare gli ostacoli – Una nuova opportunità di crescita: IL CAMBIAMENTO.
Con umiltà e un po’ di sana pazzia ho creato la mia nuova autoimmagine collocando ai lati della stessa una serie di quadretti: “le mie qualità realizzate” e sotto ho riportato la mia personale e quotidiana preghiera.

                                                                                                                                 Eugenio  – Padova

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Oggi, mercoledì 2 marzo, ho pensato che mi sono soffermata sulla prima frase de “La ballata dell’uomo goccia” come San Francesco si fermava su “Padre Nostro” nel tentativo di recitare il Padre Nostro.
Mi rendo conto che sono due diversi tipi di contemplazione. Ma per entrambe ci sono sono parole così cariche di significato che uno, prima di andare oltre, ha bisogno di tempo per assimilarle.
Non voglio perdere di vista il mio limite perchè non voglio che la presunzione seppellisca me e i miei propositi di adeguatezza.
Lo specchio del mondo pone costantemente riflesso il mio limite attraverso chi ho di fronte e le situazioni che si verificano. Pazzia, per me, ora, è sorridere a chi mi mette in difficoltà e volergli bene. “Ama il tuo nemico“. Pazzia è pregare per quelli che investono nelle armi e coltivano odio, separazione. Pazzia è farmi 3 volte il tampone con leggerezza e cordialità per andare a lavorare. Pazzia è lavorare 40 ore per pubblicare un nuovo disco per mantenere in vita un messaggio. Per il nostro gruppo di ISI pazzia è continuare a portare un messaggio d’amore anche se non viene subito capito e azionato.
Dulcis in fundo, mi è venuta la 22esima del Ventunalogo di Carlo:
HO IL DOVERE DI ESSERE SANO E IL DIRITTO DI ESSERE PAZZO.
Penso che ci farò una maglietta😁
Grazie di cuore. A presto.

                                                                                                                              Elena – Venezia

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Avere la consapevolezza che esiste una regia, mi ha fatto riconoscere l’umiltà, cioè il sentirmi nè superiore nè inferiore. Già perchè in me esistevano tutte e due assieme.
L’incontro con dinamica mi ha svegliato nel farmi comprendere che la vita non poteva essere fatta solo dei miei fallimenti o dei miei successi. E’ così che venticinque anni addietro mi è arrivato come un fulmine un entusiasmo folle che mi ha ridato la gioia di vivere e che mi ha accompagnato per tantissimi anni.
Oggi percorrendo il fiume della vita ho sentito come sia possibile lasciarmi andare alla corrente, adesso, non farmi trascinare, ma semplicemente farmi portare e a forte velocità, facendomi anche sentire un pizzico piccolissimo di paura.
La felicità del lasciarmi andare e anche perdere un pò il controllo, mi ha fatto sentire la mia forza. Era come essere su uno scivolo acquatico e aspettavo il mio tuffo nel mare. Sensazione meravigliosa. Sì, questo per me è essere pazza, libera e coraggiosa.
Mi piace moltissimo l’idea di essere pazzamente sana. Mi gira tra i miei pensieri e mi affascina. So di essere sempre stata pazzamente folle e  scoprirò come essere anche pazzamente sana. E forse lo sono. E allora posso mettere in pratica l’amore in azione, posso fare adesso, subito, meglio e molto di più.
Grazie.

                                                                                                              Antonia  – Reggio Calabria       

La ballata dell’uomo goccia – 15  febbraio

Nuovo inizio. Comincio a lavorare in un ristorante ma con gran parte dei vecchi colleghi. Ho la pazienza e l’energia per spiegare più volte le cose ai nuovi collaboratori così come per tenere a bada le problematiche dei vecchi.
Ho fatto un bel percorso di sviluppo personale negli ultimi quattro anni e sono pronta a gestire la nuova situazione lavorativa alla grande.
Non è proprio così.
Compaiono presto le ombre del passato, le critiche, il cinismo, la pressione, le provocazioni. E potrei andare avanti in mezzo a tutti questi atteggiamenti travestita da abitante adeguato, un abitante che in realtà ha perso di vista il suo limite e quei faticosamente riconquistati piedi a terra.
Ma non voglio esagerare nei miei confronti: credo infatti di essermi accorta “in tempo” di aver già inciampato in quei famosi sassetti, la presunzione, la superbia e l’incongruenza. Quindi ci posso lavorare da subito.
Mi sono detta: siamo fatti tanto bene (come esseri umani) quanto meravigliosamente male, facciamo un sacco di cazzate. Ma senza sbagliare non mi accorgerei nemmeno di vivere. Togliere l’errore, il lato ombra, le aspettative, la rigidità delle abitudini, sarebbe come togliere la morte alla vita, mancherebbe qualcosa di essenziale per cogliere la meraviglia dell’imperfezione.
L’abitante adeguato è libero perchè nella sua libertà sbaglia, può anche capitare che si contraddica, ma se ne accorge, lo sa, e riprende la situazione in modo da non guastare relazioni ed opportunità.
Il ragazzo dai capelli verdi sa cogliere la meraviglia dell’imperfezione e ne ride.
Invece di dire “vorrei sopravvivere a oggi“, potrei dire: “vorrei soprarridere😁
Grazie Carlo e Patrizia per il vostro tempo. Buona serata, a presto.

                                                                                                                       Elena – Venezia

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L’umiltà è ciò che dovrebbe accomunare tutte le gocce d’acqua e gli uomini, perchè hanno entrambi un destino univoco nel loro esistere. Tutte le gocce d’acqua vengono dal cielo e vanno a finire in mare.
Tutti gli uomini nascono da una madre e vanno a finire in terra.
Ciò succede quindi per i grandi uragani e per le pioggerelline, per gli uomini forzuti e per quelli debolissimi.

                                                                                                                    Lorenzo – Padova

 

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